Il sistema di sorveglianza del Meyer segnala un’impennata dall’inizio dell’anno; importante il ruolo della sorveglianza attiva di tutte le malattie infettive circolanti

Cinquantun infezioni da micoplasma dall’inizio dell’anno, con numeri che crescono un mese dopo l’altro: 1 a gennaio, 4 a febbraio, 6 a marzo, 9 ad aprile, 12 a maggio e 19 finora al 20 di giugno. A segnalare l’aumento del numero di polmoniti provocate dal Mycoplasma pneumoniae è il sistema di sorveglianza attivato dal Laboratorio di immunologia dell’AOU Meyer Irccs. Viene riportato che negli ultimi quattro anni i casi erano stati molto rari, che al momento l’andamento appare ancora in crescita e che tra i pazienti colpiti dall’infezione, circa la metà necessita di un ricovero.

Il sistema di sorveglianza attiva del Meyer ricerca la causa di tutte le malattie infettive circolanti, sia quelle più comuni sia quelle più rare. “Individuare prontamente i casi è fondamentale. Immaginiamo ad esempio quanto sia importante sapere che un bambino ha la pertosse: non è soltanto per dare al piccolo la giusta terapia antibiotica, ma è anche per consigliare ai genitori di tenere il bambino lontano da una sorellina appena nata”, afferma Chiara Azzari, responsabile del Laboratorio. “Sappiamo bene infatti che la pertosse può essere mortale in bambini sotto l’anno di vita. È sufficiente essere piccoli per correre questo grave rischio; non importa avere patologie concomitanti. La diagnosi rapida e la sorveglianza ‘accanto al letto del paziente’ significano quindi anche casi gravi evitati, bambini salvati”.

Il ruolo del sistema di sorveglianza

La sorveglianza non deve occuparsi solo di una revisione dei dati del passato, il numero dei casi di malattie infettive, al fine di stabilire strategie nel futuro, ma anche dare il quadro della situazione in tempo reale degli agenti patogeni che circolano in un territorio, permettendo l’organizzazione delle strutture ospedaliere per accogliere e separare i percorsi dei pazienti. “Attuando nel concreto questa precisa strategia nel nostro ospedale siamo riusciti a contrastare attivamente l’epidemia di virus respiratorio sinciziale che abbiamo avuto nelle scorse stagioni. Ai primi segnali, il nostro laboratorio di immunologia, che effettua la sorveglianza per le malattie infettive pediatriche, ha allertato la direzione aziendale che si è attivata immediatamente, in tempo reale, con percorsi dedicati. Grazie all’utilizzo ‘bedside’ della sorveglianza siamo riusciti non solo a riorganizzare prontamente l’attività dell’ospedale, ma anche a prevenire un numero molto elevato di contagi intraospedalieri che inevitabilmente, nel caso fossero coinvolti bambini piccoli, si sarebbero tradotti in casi gravi”, racconta Chiara Azzari, e conclude: “Il laboratorio in questo modo è diventato un attore fondamentale non solo nella diagnostica, ma anche nella prevenzione di nuovi casi. Un utilizzo moderno e diffuso della sorveglianza, in questa accezione e con questo approccio innovativo, può farci prendere decisioni quotidiane, oggi per oggi, in grado di cambiare in meglio la salute dei nostri pazienti”.