SIN e SINePe segnalano un aumento di infezioni streptococciche, con il rischio di glomerulonefrite acuta e sviluppo di malattia renale cronica

Casi di glomerulonefrite acuta nella popolazione pediatrica quasi raddoppiati nell’ultimo anno, correlati all’aumento delle infezioni da streptococco. La segnalazione viene dall’ultimo congresso della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica (SINePe), dove sono stati presentati Alcuni studi retrospettivi eseguiti a Milano, Varese, Napoli e in Emilia-Romagna.

Lo Streptococcus Pyogenes può causare nei bimbi, oltre a faringiti e tonsilliti, anche glomerulonefriti acute, che a loro volta possono portare a malattia renale cronica. Ematuria (anche microscopica), diuresi scarsa (meno di 500/ml al giorno), edemi a viso e gambe caratterizzano la glomerulonefrite; il cambiamento nel colore delle urine è un campanello di allarme e anche l’ipertensione arteriosa può essere un sintomo precoce. Aggiunge Stefano Bianchi, Presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN): “In alcuni casi la glomerulonefrite si presenta con sindrome nefritica, insufficienza renale rapidamente progressiva e necessità di terapia dialitica. In questa casistica minoritaria si potrebbero quindi presentare i sintomi tipici di questa condizione, come la fatigue dovuta ad anemia, le alterazioni del sonno, i crampi muscolari notturni, la riduzione dell’appetito, la nausea e il vomito. In presenza di tali sintomi è necessario rivolgersi tempestivamente allo specialista per le indagini di approfondimento. Le glomerulonefriti sono infatti tra le cause di Malattia Renale Cronica (MRC), patologia aumentata progressivamente negli ultimi decenni che oggi colpisce 850 milioni di persone e che entro il 2040 rappresenterà la quinta causa di morte nel mondo”.

SIN e SINePe segnalano la diminuzione dei ricoveri in età pediatrica per glomerulonefrite acuta nel periodo pandemico, o più precisamente da marzo 2020 fino ai due anni seguenti, ma seguita da un cambiamento di segno opposto: “Nel corso dell’ultimo anno, però, c’è stata un’inversione di tendenza importante, con un aumento esponenziale dell’incidenza delle glomerulonefriti acute post-infettive in età pediatrica, sia rispetto al biennio coinvolto nella pandemia da SARS-CoV-2, sia rispetto al biennio precedente”, ha raccontato Andrea Pasini, Presidente della Società Italiana di Nefrologia Pediatrica, Responsabile Programma di Nefrologia e Dialisi, UO Pediatria, Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna. “Le glomerulonefriti più recenti, inoltre, sembrano caratterizzate da più alti livelli di proteinuria e maggior rischio di insufficienza renale acuta”.

Il quadro, riportano le due società scientifiche, è in linea con la letteratura rispetto all’aumentata incidenza e invasività delle infezioni streptococciche nel periodo post-pandemico, probabilmente per co-infezione con virus respiratori e interventi non farmacologici messi in atto durante la pandemia, con un impatto negativo sull’immunità in età pediatrica. Conclude Andrea Pasini: “Sebbene si tratti di uno studio con limiti dovuti alla ristrettezza del campione di riferimento è evidente che i casi sono più che raddoppiati nel 2023, caratterizzati dallo sviluppo di complicanze per quasi 1 paziente su 10 e da un’età d’esordio risultata complessivamente maggiore”.