Presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato effettuato un intervento chirurgico di rimozione di un voluminoso tumore del rene

Un nefroblastoma di 1,5 kg che aveva invaso anche il cuore, in una bambina di 8 anni. Un intervento chirurgico della durata di oltre 9 ore, effettuato presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù con la collaborazione di collaborazione oncologi, chirurghi, cardiochirurghi, e anestesisti, ha permesso la rimozione di questo voluminoso tumore renale.

La piccola paziente aveva un nefroblastoma al rene destro, con un’estensione rara che si verifica nel 4-10% dei casi: il tumore si estendeva all’interno della vena renale, della vena cava inferiore fino a raggiungere l’atrio destro del cuore, a causa di una trombosi neoplastica. Per ridurre la massa tumorale e facilitare l’intervento, questo è stato preceduto da sei cicli di chemioterapia (effettuati dal team di oncologi guidati da Franco Locatelli), mentre per la fase preparatoria pre-chirurgica sono state utilizzate tecniche di diagnostica per immagini quali l’elaborazione 3D del tumore da asportare (realizzata dall’unità di Imaging avanzato cardiotoracovascolare e fetale).

Le diverse fasi dell’intervento

Nella prima parte dell’operazione il rene destro (che aveva un volume di 10 volte superiore alla norma) è stato asportato dall’équipe di chirurgia oncologica, formata da Alessandro Crocoli e Chiara Grimaldi. A seguire sono intervenuti i cardiochirurghi guidati da Lorenzo Galletti e con Gianluca Brancaccio come primo operatore, che hanno arrestato temporaneamente il cuore, mantenendo la circolazione extracorporea, per permettere la rimozione della parte del tumore che aveva invaso l’atrio destro. Come ultima fase, una volta riavviato il cuore, è stato asportato anche il residuo tumorale dalla vena cava inferiore. La parte anestesiologica dell’’intervento è stata seguita dal team della Terapia Intensiva Cardiochirurgica di Luca Di Chiara.

“Questo intervento rappresenta un traguardo straordinario nella chirurgia oncologica pediatrica. Rimuovere un tumore di queste dimensioni, così invasivo, è stato possibile solo grazie a una pianificazione chirurgica estremamente accurata e alla collaborazione di un’équipe multidisciplinare altamente specializzata. La priorità è stata garantire il miglior risultato possibile, con un approccio personalizzato e sicuro”, ha detto Alessandro Crocoli, responsabile di Chirurgia Oncologica.

“L’asportazione della massa tumorale che invadeva il cuore ha richiesto l’arresto cardiaco e l’uso della circolazione extracorporea, procedure complesse che esigono il massimo coordinamento”, si è unito Lorenzo Galletti, responsabile di Cardiochirurgia. “Questo intervento dimostra come, unendo competenze avanzate e tecnologia d’avanguardia, possiamo affrontare anche i casi più difficili, restituendo speranza ai nostri giovani pazienti”.

La paziente proseguirà ora le cure con sedute di radioterapia addominale e ulteriori cicli di chemioterapia. “Questo successo non è solo una vittoria medica, ma anche una grande speranza per tante famiglie che affrontano situazioni simili”, ha commentato Alessandro Crocoli.

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