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L’Istituto Superiore di Sanità, con l’ultimo rapporto RespiVirNet, segnala un aumento dei casi nella seconda settimana di gennaio
Aumenta l’incidenza dei casi di sindromi simil-influenzali in Italia, con 14,3 casi per mille assistiti nella settimana dal 6 al 12 gennaio. La stima complessiva dei casi è di 841.000, che sommati ai precedenti portano 6.793.000 casi dall’inizio della sorveglianza. Lo segnala l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), riportando i dati dell’ultimo rapporto RespiVirNet.
Viene indicato un aumento in tutte le età, ma restano i più colpiti i piccoli nella fascia sotto ai 5 anni, con un’incidenza di 25,5 casi per mille assistiti; in particolare considerando l’età pediatrica, tra 0-4 anni l’incidenza segnalata è di 25,52 casi per mille assistiti e tra 5-14 anni di 12,96. Rispetto alla distribuzione geografica, Toscana, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia risultano essere le aree più interessate (la sorveglianza epidemiologica non è stata attivata in Basilicata e Calabria).
In aumento anche la percentuale dei campioni positivi all’influenza sul totale di quelli analizzati (27,2% rispetto 25,3%). Viene comunque sottolineato dal rapporto che nonostante l’aumento della circolazione dei virus influenzali, il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto anche da altri virus respiratori. Su 2.852 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori nella rete RespiVirNet, 777 sono risultati positivi al virus influenzale (641 di tipo A e 136 di tipo B) e tra i campioni analizzati, 188 (6,6%) erano positivi per VRS, 88 (3%) per SARSCoV-2 e 259 per altri virus respiratori.