Il Policlinico Sant’Orsola riporta i risultati di trapianti di microbiota per la cura di pazienti pediatrici oncoematologici
Dieci vite salvate nel 2024, con trapianto di microbiota pediatrico in piccoli pazienti oncoematologici. A riportarlo l’IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Policlinico di Sant’Orsola, il cui impegno in tale ambito prosegue e cresce.
La procedura prevede l’utilizzo di microbiota per casi complessi come quello da malattia di trapianto contro l’ospite (GvHD, Graft versus host disease). Questo trapianto in oncologia pediatrica, riporta l’IRCCS, “sembra essere superiore in termini di cure della malattia da trapianto verso l’ospite intestinale e per l’eradicazione di batteri multiresistenti rispetto a quanto riportato in letteratura”.
Il primo trapianto di microbiota pediatrico al Policlinico di Sant’Orsola è stato effettuato qualche mese fa, e pochi giorni fa i professionisti dell’Oncoematologia Pediatrica hanno effettuato il primo in trasferta, con il trasporto del microbiota come un vero e proprio organo, per un bambino le cui condizioni impedivano il trasferimento dall’Ospedale San Matteo di Pavia presso la struttura a Bologna.
“Un anno straordinario: grazie al trapianto di microbiota abbiamo salvato dieci piccole vite da patologie che, ad oggi, avrebbero avuto scarse probabilità di cura. Risultati ancora più emozionanti se pensiamo che solo pochi mesi fa effettuavamo la procedura per la prima volta nel nostro Policlinico e sul bambino più piccolo in Europa mai trattato”, spiega Riccardo Masetti, Oncologia Pediatrica dell’IRCCS.
La trasferta a Pavia
Il trapianto in trasferta è stato eseguito su un bimbo di 4 anni con una forma grave di GvHD intestinale resistente alle altre terapie, insorta dopo un trapianto di midollo effettuato per la talassemia. Illustra ancora Riccardo Masetti: “Il piccolo paziente per via delle sue precarie condizioni cliniche non poteva essere trasportato al Sant’Orsola per eseguire la procedura e quindi, insieme all’équipe della Gastroenterologia diretta dal prof. Giovanni Barbara, ci siamo recati ad eseguire due procedure di trapianto di microbiota fecale al Policlinico San Matteo di Pavia, dove il piccolo era ricoverato da mesi”.
Aggiunge Marco Zecca, direttore SC Ematologia 2 – Oncoematologia Pediatrica della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia: “Il trapianto di microbiota fecale è stato fondamentale per il nostro piccolo paziente, che soffriva da molti mesi da GVHD acuta refrattaria a tutte le precedenti terapie. Il bambino ha risposto molto bene al trapianto e ora potrà finalmente affrontare, come ultimo passo, un delicato intervento chirurgico. La disponibilità e collaborazione dei colleghi di Bologna, che colgo l’occasione per ringraziare, sono state fondamentali per il nostro paziente”.
“Siamo contenti di essere diventati un punto di riferimento a livello nazionale anche per i colleghi che seguono con impegno e passione i piccoli con queste gravi patologie; solo pochi mesi fa eravamo stati coinvolti dai colleghi dell’Ospedale Pediatrico Gaslini che ci hanno inviato due pazienti molto piccoli di circa due anni; adesso con il San Matteo abbiamo raggiunto uno step successivo e la capacità di esportare l’esperienza maturata mettendola a disposizione di pazienti che non possono avvicinarsi a noi”, conclude Riccardo Masetti.
Il Policlinico di Sant’Orsola riporta inoltre come finora il trapianto di microbiota sia “autorizzato solo per l’infezione da Clostridium difficile ricorrente o refrattario al trattamento antibiotico standard e applicarlo per la cura di patologie differenti, come in questo caso, richiede un particolare procedimento autorizzativo con il Centro Nazionale Trapianti”.