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ONOI, il primo Osservatorio Nazionale sull’Obesità Infantile, ha presentato il primo rapporto, “Crescere a tavola”, con i dati sul oltre 800 bambini e famiglie
Il primo report dell’Osservatorio Nazionale sull’Obesità Infantile (ONOI) è stato presentato dall’IRCCS Istituto Giannina Gaslini, l’Università di Genova insieme con Helpcode Italia e con la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Il documento, dal titolo “Crescere a tavola“, contiene i dati relativi ad abitudini alimentari e stili di vita di oltre 800 bambini da uno a 14 anni e le loro famiglie, mostrando “preoccupanti abitudini alimentari, tra cui il consumo eccessivo di dolci e bevande zuccherate, la scarsa attività fisica e il tempo eccessivo trascorso davanti agli schermi”, riporta Mohamad Maghnie, direttore U.O.C. Clinica Pediatrica, Endocrinologia dell’Istituto Gaslini, professore ordinario di Pediatria e direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria dell’Università degli Studi di Genova.
L’Osservatorio è dedicato alla raccolta di dati sulla prevalenza dell’obesità infantile
in Italia nelle varie fasi della crescita, dai primissimi anni di vita fino all’adolescenza, e vede la collaborazione tra Helpcode Italia, FIMP, la Clinica Pediatrica e Endocrinologia dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini e l’Università degli Studi di Genova. L’obiettivo è monitorare la condizione nutrizionale infantile in Italia e rendere disponibili dati aggiornati, per sensibilizzare famiglie, istituzioni e operatori sanitari sull’importanza di una alimentazione corretta. Nel progetto, Helpcode ha avuto un ruolo nella raccolta e gestione dei dati e nell’analisi dei fattori socio-economici e culturali che influenzano le abitudini alimentari, la FIMP nella definizione questionari e nella somministrazione ai genitori attraverso la rete di pediatri di famiglia nel corso dei bilanci di salute, l’Ospedale Gaslini nella costruzione del questionario e l’analisi dei dati.
“Purtroppo, solo una piccola percentuale di bambini segue correttamente la dieta mediterranea, con solo il 28% che adotta uno stile alimentare bilanciato secondo questo modello. Inoltre, molti bambini non mangiano verdura e frutta ogni giorno: il 26% non consuma verdura quotidianamente e il 16% non mangia frutta regolarmente. Anche il consumo di pesce è insufficiente, con il 50% dei bambini che non ne mangia nemmeno una volta a settimana. D’altra parte, il 37% dei bambini mangia dolci ogni giorno, mentre l’11,6% beve bevande zuccherate più di una volta a settimana, abitudini che potrebbero avere un impatto negativo sulla loro salute”, illustra Mohamad Maghnie. “Un altro dato preoccupante riguarda i pasti consumati davanti agli schermi: il 47% dei bambini mangia almeno un pasto in questa condizione. Inoltre, il 35% dei bambini sotto i 6 anni trascorre più di 2 ore al giorno davanti a dispositivi digitali. Per quanto riguarda l’attività fisica, il 60% dei bambini dedica meno di 3 ore a settimana allo sport, e l’80% non supera le 3 ore settimanali di attività fisica all’aperto. Questi comportamenti evidenziano uno stile di vita che potrebbe compromettere la salute e il benessere dei più piccoli”.
Una sfida da affrontare insieme
“Come Helpcode, da anni ci impegniamo per contrastare la malnutrizione infantile: nei Paesi a basso reddito è la denutrizione a rappresentare una sfida quotidiana, mentre in Italia, come evidenzia questo report, esistono forme diverse, come l’obesità”, dice Matteo Cavalleroni, Segretario Generale di Helpcode Italia. “Come organizzazione che si batte per un domani migliore per bambine e bambini, ci impegniamo a sensibilizzare e a promuovere politiche che incoraggino scelte alimentari più salutari e sostenibili e uno stile di vita attivo, perché un futuro più sano comincia anche da quello che mettiamo in tavola oggi”.
“Il contrasto all’obesità infantile rappresenta un’importante sfida per il Pediatra di Famiglia”, sottolinea Antonio D’Avino, Presidente FIMP. “Precocità di intervento educativo e sinergia tra pediatri, famiglie e scuole sono le parole chiave per riuscire a contenere questa importante patologia. Per questo crediamo fortemente nel progetto e nelle azioni congiunte che possiamo mettere in atto”.
“Oggi più che mai la collaborazione tra un Istituto di ricerca come l’IRCCS G. Gaslini, insieme all’Università, associazioni non profit, la Pediatria di libera scelta e le società scientifiche pediatriche è indispensabile per affrontare le problematiche dell’obesità in età infantile in termini di prevenzione, presa in carico e terapie disponibili allo stato attuale”, commenta ancora Mohamad Maghnie. “È essenziale promuovere politiche che incoraggino l’educazione alimentare, la pratica dell’attività fisica regolare, e una maggiore regolamentazione del marketing alimentare rivolto ai minori. È urgente intervenire per invertire la tendenza all’incremento dell’obesità infantile, con interventi in linea con le raccomandazioni della SIP e delle Società europee e internazionali che si occupano di queste problematiche”.