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La SIP ha condotto una revisione sistematica della letteratura che mostra le situazioni cui prestare attenzione, da non sottovalutare
Riconoscere precocemente i segnali di un disturbo del comportamento alimentare (DCA): la Società Italiana di Pediatria (SIP) ha condotto recentemente una revisione sistematica della letteratura scientifica (considerando oltre 650 studi effettuati negli ultimi quattro anni), evidenziando i i campanelli di allarme a cui genitori e pediatri devono prestare attenzione.
Le diagnosi di DCA sono in aumento e a un’età sempre minore. “Preoccupa in particolare l’abbassamento dell’età di esordio: il 30% delle persone colpite ha meno di 14 anni, con casi diagnosticati già tra gli 8 e i 10 anni. Un esordio precoce aumenta il rischio di conseguenze gravi, talvolta irreversibili. La diagnosi precoce è fondamentale perché permette di intervenire prima che il disturbo diventi più grave e difficile da trattare”, sottolinea Rino Agostiniani, presidente della SIP, e aggiunge: “Spesso i disturbi alimentari hanno una insorgenza subdola e aspecifica, che dura mesi o anni e per tale ragione restano a lungo sottodiagnosticati”.
E sui segnali da non sottovalutare, per non tardare con la diagnosi, ha richiamato l’attenzione la SIP con la revisione della letteratura. Segnali che vanno dall’iperattivismo alla sensazione costante di freddo. “Spesso chi soffre di questi disturbi cambia atteggiamento nei confronti del cibo, mostrando comportamenti insoliti come mangiare in modo estremamente lento, ridurre drasticamente le porzioni o eliminare intere categorie di alimenti dalla propria dieta”, racconta Elena Bozzola, Consigliere del Gruppo di Studio Adolescenza SIP, che ha curato la Revisione. “Alcuni bambini e ragazzi iniziano a sviluppare rituali particolari, come tagliare il cibo in pezzi minuscoli, evitare i pasti in compagnia o creare scarti alimentari esagerati”.
Vi è poi l’attenzione all’aspetto fisico, con la preoccupazione costante per il proprio peso e l’insoddisfazione per il proprio corpo. Altro segnale è l’attività fisica eccessiva: “Non si tratta solo di un aumento dell’esercizio sportivo, ma di una costante necessità di movimento, come salire e scendere le scale ripetutamente, camminare sul posto o rimanere in piedi il più possibile, anche quando si avverte una forte stanchezza”, dice ancora Elena Bozzola. Ragazzi che possono apparire attivi ed energici anche se sottopeso.
Altro aspetto da ricordare sono i sintomi fisici, tra cui la sensazione costante di freddo, episodi di vertigini o svenimenti, affaticamento e nelle ragazze alterazioni del ciclo mestruale fino all’amenorrea.
Rispetto al ruolo della genetica e dell’ambiente, la SIP riporta che la ricerca scientifica ha dimostrato una predisposizione genetica a sviluppare DCA. Inoltre, prosegue, può influire l’ambiente familiare e contribuiscono all’insorgenza dei DCA anche esperienze stressanti quali bullismo, conflitti familiari o lutti, come pure il mondo digitale, per l’influenza negativa di social, media e siti sull’immagine corporea degli adolescenti.