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L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha valutato con uno studio l’efficacia di questa nuova possibilità di cura
Impatto positivo sulla regolazione del comportamento alimentare della Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta (tDCS), una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva. L’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha riportato i risultati sull’efficacia di questa terapia in uno studio prossima pubblicazione (al momento anticipati nel corso di un convegno scientifico).
La ricerca, iniziata nel 2020 e conclusa a febbraio di quest’anno, è stata condotta nell’ambito di un trial clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo. Hanno partecipato 64 pazienti dell’Ospedale con diagnosi di anoressia nervosa, di età compresa tra i 10 e i 18 anni (62 su 64 di genere femminile) suddivisi in due gruppi, uno trattato con placebo e l’altro con la tDCS, tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva che agisce sulla corteccia prefrontale. La terapia, della durata di 6 settimane con 3 sedute settimanali di 20 minuti, ha previsto l’applicazione di elettrodi che emettono una corrente continua di bassa intensità non percepibile dalla persona stimolata.
L’Ospedale riporta che i partecipanti sottoposti alla stimolazione reale hanno mostrato un miglioramento significativo della sintomatologia dell’anoressia, con effetti stabili e progressivi fino a 6 mesi dopo la conclusione del trattamento, mentre nel gruppo placebo i miglioramenti tendevano a ridursi nel tempo: dal termine del trattamento fino a 6 mesi dopo, nel gruppo stimolato con tDCS è stato osservato un miglioramento con la normalizzazione di molti sintomi psicopatologici associati al rischio di disturbo alimentare (insoddisfazione per il corpo, comportamenti compensatori inappropriati, desiderio di magrezza), così come senso di inadeguatezza, problemi interpersonali e affettivi o difficoltà psicologiche generali.
“Questi risultati suggeriscono che la stimolazione cerebrale non invasiva, affiancata alle terapie standard come il supporto psichiatrico, nutrizionale e psicologico, è in grado di potenziare l’efficacia dell’iter di cura. La validità della tDCS, quindi, apre scenari innovativi nella lotta contro l’anoressia nervosa in età evolutiva. Grazie alla sua semplicità, sicurezza e basso costo, questa tecnologia potrebbe diventare un’opzione facilmente accessibile per migliorare le terapie esistenti e per favorire un recupero più stabile e duraturo”, conclude Floriana Costanzo, psicologa del Bambino Gesù e responsabile del progetto di ricerca.