Durante il Symposium sulla Medicina dei Sistemi si è parlato degli effetti di tali sostanze presenti in plastiche, detergenti, aria che si respira e alimenti
Interferenti endocrini e sviluppo staturale: l’impatto di questi inquinanti ambientali presenti nelle plastiche, nei detergenti, nell’aria che si respira e nel cibo che mangiamo ha rappresentato uno dei temi affrontati durante il Symposium sulla Medicina dei Sistemi, che si è svolto presso l’Università degli Studi di Milano, promosso da Guna (azienda farmaceutica specializzata nella produzione di medicinali a basso dosaggio).
In particolare, nell’incontro, Sergio Bernasconi, Ordinario di Pediatria, già Direttore delle Cliniche Pediatriche delle Università di Modena e Parma, ha approfondito l’impatto di questi inquinanti (sostanze prodotte industrialmente presenti nella plastica, in molti materiali di costruzione, nei cosmetici, nei pesticidi, in contenitori di cibi e prodotti di uso comune) sullo sviluppo e sulla crescita staturale: “Abbiamo a disposizione dati sperimentali, grazie ai quali possiamo dire che questi interferenti endocrini possono alterare il sistema GH-IGF-1 nel bambino. Lo stiamo valutando anche dal punto di vista clinico, in particolare in quello che sappiamo essere il momento più delicato e importante della vita di un essere umano, cioè i primi mille giorni di vita”, ha detto Sergio Bernasconi. “È stato infatti segnalato che in neonati nati prima del termine e di basso peso, il sistema GH-IGF-1 non è completamente efficiente. Anche nella vita post-natale inoltre esistono segnalazioni di rapporto tra interferenti endocrini e crescita staturale”.
Viene quindi riportata l’importanza di un’attenzione all’esposizione a tali inquinanti del bambino e della madre in gravidanza, e di tenere in considerazione questo tipo di esposizioni nella valutazione della crescita staturale di un bambino e delle possibili terapie collegate. Anche il trattamento farmacologico per favorire la crescita di un bambino, come suggerito da Sergio Bernasconi, potrebbe essere rivisto prendendo in considerazione anche un approccio basato sulla low dose medicine, che mira a curare l’individuo piuttosto che la singola malattia, concentrandosi non solo sui sintomi, ma anche sulle cause delle patologie, considerando l’essere umano nella sua totalità di mente-corpo e nella sua unicità. “La Medicina dei Sistemi in ambito pediatrico spiega molto bene come le patologie caratteristiche dei bambini dipendono sia da fattori per esempio immunologici o biochimici ben conosciuti, ma anche, e sempre di più, da condizioni legate all’ambiente”, ha affermato Alessandro Pizzoccaro, presidente e fondatore di Guna. “Esiste quindi una stretta correlazione tra patologie e ambiente in cui vive il bambino, e di questo è necessario tenere conto tanto in termini di prevenzione, quanto di terapia”