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La SIN promuove la diffusione degli interventi di stimolazioni sensoriali in Neonatologia ed in TIN per permettere ai nati pretermine di progredire adeguatamente lungo la traiettoria di sviluppo
La lettura ad alta voce per migliorare lo sviluppo neurologico dei neonati ricoverati in terapia Intensiva neonatale (TIN). A parlarne è la Società Italiana di Neonatologia (SIN), che promuove la diffusione degli interventi precoci di stimolazioni sensoriali dei piccoli prematuri.
La SIN indica come i neonati prematuri e in particolare se l’età gestazionale è estremamente o molto bassa, sono a rischio di neurosviluppo atipico per diversi aspetti: motori, sensoriali, cognitivi, comportamentali e sociali. Viene ricordato l’impatto di un’esposizione precoce all’ambiente extrauterino, di procedure stressanti e dolorose e della separazione dalla mamma, anche senza lesioni cerebrali documentate, sullo sviluppo cerebrale, con possibili disturbi dell’udito e deficit del linguaggio. Alcuni studi, riporta ancora la società scientifica, suggeriscono che solo il 2-5% dei suoni presenti in TIN corrispondono a un linguaggio che il neonato può identificare (per il mescolarsi di voci umane e di rumori elettronici), oltre a essere generalmente non diretto a lui, e questo contribuisce alla potenziale alterazione di neurosviluppo della prematurità, con disordini da deficit di attenzione e anomalie delle capacità comunicative precoci.
Importanti dunque anche le azioni nei confronti della funzione uditiva: “La nascita prematura ed il ricovero in TIN interrompono la funzione di filtro esercitata dal grembo materno ed espongono il neonato ad una eccessiva stimolazione uditiva negativa. Il neonato si trova in un periodo di estrema vulnerabilità e per questo promuoviamo la cura del neurosviluppo, personalizzata e centrata sul neonato e sulla sua famiglia, per la neuroprotezione del cervello, non solo attraverso la riduzione dello stress del neonato (mediante il contenimento dell’esposizione al rumore e la protezione del sonno), ma soprattutto incentivando il suo sviluppo e la relazione con i genitori”, racconta Massimo Agosti, presidente della SIN. “Il neonato è un essere ‘hi touch’, cioè sensibile a stimoli sensoriali e affettivi a elevato contatto. Leggere in TIN è terapeutico, per il bambino, ma anche per i genitori!”.
Secondo gli studi che mostrano l’importanza dell’esposizione al linguaggio diretto al neonato, prosegue la SIN, l’esposizione alle parole umane in TIN aumenta i vocalizzi già dalla 32a settimana di gestazione, aumenta la stabilità neurovegetativa neonatale, migliora la tolleranza alimentare e l’ansia parentale. E la lettura ad alta voce da parte dei genitori rappresenta una strategia di intervento multisensoriale in Neonatologia ed in TIN, che permette ai bimbi nati pretermine di progredire in modo adeguato lungo la traiettoria di sviluppo.