Guarda al futuro la terza Conferenza della Professione medica e odontoiatrica, in programma dal 19 al 21 maggio a Rimini, e anche questa volta a illustrarla è un ponte, come spiegato dalla presidente della Fnomceo Roberta Chersevani: «Come simbolo delle nostre conferenze nazionali, a partire dalla prima, quella di Fiuggi del 2008, per proseguire con quella di Roma, nel 2010, abbiamo sempre scelto lo stesso ponte: questo per rappresentare il legame tra medico e paziente, ma anche la strada verso il futuro. E poi perché la medicina stessa è un ponte, e il medico è il mediatore nel passaggio tra la malattia e la salute, tra la sofferenza e il benessere». Alla Conferenza (“Guardiamo al futuro. Quale medico, quale paziente, quale medicina nel SSN”) è prevista la partecipazione di medici, odontoiatri, associazioni di professionisti e di pazienti, società scientifiche, organizzazioni sindacali, politici, giornalisti, opinon leader e vi saranno due tavole rotonde, 24 workshop, consigli nazionali. «Siamo protagonisti di cambiamenti tumultuosi, nella scienza, nella medicina, nella società» ha detto Maurizio Scassola, vicepresidente della Fnomceo. E il ruolo di protagonisti del cambiamento è stato sottolineato dal “Decalogo del Medico del Futuro”, lanciato da Luigi Conte, segretario della Fnomceo, dove il medico è definito proattivo nell’affrontare l’innovazione, detentore di competenze professionali che sviluppa e aggiorna, come pure di un metodo scientifico e attento alla produzione di nuove conoscenze; attento alla dimensione etica quotidiana della professione e capace di esercitare la leadership professionale; cosciente del proprio ruolo sociale e politico e di essere un attore economico; capace di ascoltare e comunicare con la persona nel bisogno e capace di tenere conto della dialettica tra risposta alla singola persona e quella alla comunità; attento a perseguire il miglioramento continuo proprio e dell’organizzazione in cui è inserito, oltreché a dimostrarlo.