I postbiotici sono la nuova frontiera nel supporto alla salute intestinale in età pediatrica soprattutto nei primi anni di vita; gli effetti benefici di queste preziose sostanze sono ampiamenti documentati in letteratura. La linea BBmilk, nelle sue diverse formulazioni, contiene una miscela di postbiotici ottenuta attraverso un processo brevettato e standardizzato
La salute dell’intestino è un tema di stretta attualità in ambito pediatrico per gli importanti risvolti sul benessere generale e lo sviluppo del bambino. Nei primi anni di vita, in particolare, l’intestino è ancora in fase di maturazione, con una barriera intestinale e un sistema immunitario non del tutto sviluppati. Questo rende i neonati particolarmente vulnerabili a problemi gastrointestinali come coliche, stipsi e infezioni, condizioni che possono influire negativamente sul loro stato di benessere.
Il pediatra può giocare un ruolo fondamentale in tal senso, aiutando a costruire e mantenere un microbiota sano, che favorisca un’adeguata funzionalità intestinale e contribuisca alla protezione immunitaria. In questo contesto, i postbiotici, un’evoluzione recente rispetto ai più noti probiotici, possono rappresentare un’importante risorsa.
Postbiotici e probiotici
Prodotti dalla fermentazione batterica di substrati specifici attraverso processi standardizzati, i postbiotici sono sostanze bioattive, in grado di promuovere la salute intestinale. «A differenza dei probiotici, che per svolgere la loro azione benefica per l’organismo devono sopravvivere al transito gastrico, colonizzare il lume intestinale e quindi produrre sostanze bioattive in situ, i postbiotici sono sostanze bioattive che, una volta assunte, sono immediatamente disponibili e in grado di esplicare la loro attività salutistica, peraltro ormai ampiamente documentata in letteratura», esordisce il dottor Pietro Armento (nella foto), Medical Marketing Manager di Buona, azienda specializzata nello sviluppo e commercializzazione di prodotti per il benessere dei bambini.
«Queste preziose sostanze – acidi grassi a catena corta, peptidi, vitamine e altre molecole – possono, infatti, svolgere funzioni antinfiammatorie, immunomodulanti, trofiche e antimicrobiche, stimolare la produzione di mucina da parte delle cellule dell’epitelio dell’intestino, migliorando così la barriera intestinale.
I postbiotici possono avere anche un’azione sistemica a lungo termine con effetti antiproliferativi, ipocolesterolemici, antipertensivi e anti-obesogeni».
Una linea di latti per l’infanzia con postbiotici
Un esempio concreto dell’applicazione dei postbiotici è rappresentato dalla linea BBmilk di Buona, una gamma di formule specifiche per neonati e bambini che includono postbiotici derivati da Lactobacillus paracasei CNCM I-5220. «Questo ceppo batterico, attraverso un processo produttivo standardizzato e brevettato, fermenta una matrice di fruttoligosaccaridi a catena corta per produrre una miscela specifica di postbiotici», spiega il dottor Armento.
«Completata la fermentazione i batteri vengono eliminati tramite centrifugazione e inattivazione termica. Essendo, quindi, privi di microrganismi vivi, i postbiotici non comportano rischi di traslocazione batterica o sviluppo di resistenze microbiche, risultando particolarmente adatti anche per neonati pretermine o con compromissione immunitaria.
Il processo produttivo garantisce qualità e la sicurezza del prodotto finale, assicurando che ogni lotto contenga la stessa composizione di sostanze bioattive efficaci per la salute dell’intestino». BBmilk è disponibile in diverse formulazioni: latti di partenza e di crescita, alimenti a fini medici speciali per la gestione di disturbi gastrointestinali come coliche, stipsi e distensione addominale, e un alimento a base di proteine idrolizzate di riso per la gestione dell’allergia alle proteine del latte vaccino.