Alla 29ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) appello urgente per dare priorità alla protezione dei bambini dagli effetti dannosi della contaminazione ambientale

Necessità di azioni urgenti per proteggere i bambini dalla contaminazione ambientale. L’appello arriva in occasione della 29ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) svoltasi a Baku, in Azerbaigian. Diverse Organizzazioni globali, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), hanno evidenziato i rischi per la salute e lo sviluppo dei bambini da parte di cambiamento climatico, inquinamento atmosferico e idrico ed esposizione a sostanze neurotossiche.

Viene riportato come, secondo l’OMS, i bambini sono tra i gruppi più vulnerabili ai rischi climatici per la salute a causa dei loro sistemi immunitario e respiratorio in via di sviluppo. Altro tema considerato è quello dell’inquinamento atmosferico, con studi condotti da UNICEF e OCSE su inquinanti quali particolato fine (PM2.5 e PM10) e biossido di azoto (NO₂) e rischio di asma, riduzione della funzionalità polmonare e ritardi cognitivi nei bambini; inoltre secondo i dati dell’OMS, oltre il 90% dei bambini nel mondo respira quotidianamente aria tossica, con circa 600.000 decessi annuali tra i bambini sotto i cinque anni. La COP29 deve affrontare la necessità di politiche rigorose in merito alla riduzione delle emissioni e all’adozione di standard di qualità dell’aria più alti per proteggere i sistemi respiratori dei più giovani.

Sull’acqua pulita viene indicato come sostanze chimiche industriali come i PFAS, il deflusso agricolo e metalli pesanti quali il piombo possano contaminare le risorse idriche, con rischi gravi per la salute, in particolare per lo sviluppo cognitivo dei bambini. E l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) e l’UNEP sottolineano che l’accesso all’acqua pulita non è garantito in tutte le nazioni sviluppate, e sono dunque urgenti regolamenti più severi sulla sicurezza idrica.

Infine, rispetto all’esposizione dei bambini a sostanze neurotossiche presenti in prodotti di consumo, cibo e acqua avrebbe raggiunto livelli preoccupanti: studi dell’OMS e dell’OCSE rivelano che neurotossine quali piombo, mercurio, pesticidi e particolato ultrafine possono compromettere lo sviluppo neurologico dei bambini, causando deficit cognitivi a lungo termine e problemi comportamentali. Anche in questo caso la COP29 rappresenterebbe un’opportunità per promuovere controlli più severi sui prodotti di consumo e incoraggiare l’uso di alternative più sicure in articoli quotidiani (giocattoli, mobili e imballaggi alimentari).

OMS, UNEP, OCSE e UNICEF hanno quindi proposto raccomandazioni su resilienza climatica, regolamenti sulla qualità dell’aria, iniziative per l’acqua pulita, politiche di sicurezza chimica, sostegno alla salute neurocognitiva. L’appello di ISDE Italia ed ECPCP alla COP29 è che sia data “priorità a queste raccomandazioni critiche, promuovendo la collaborazione internazionale per salvaguardare i bambini dalla contaminazione ambientale e garantire loro il diritto a un ambiente sano”.

Vitalia Murgia di ISDE e Laura Reali dell’Associazione Europea dei Pediatri (ECPCP) hanno affermato: “I bambini sono il gruppo più vulnerabile alle conseguenze dell’inquinamento ambientale. Gli effetti delle sostanze tossiche come i PFAS, il piombo e i pesticidi sullo sviluppo neurologico sono devastanti e possono avere un impatto irreversibile sulla loro salute. Come medici pediatri, abbiamo il dovere di promuovere politiche che tutelino il loro futuro, riducendo al minimo l’esposizione a queste sostanze”.

“Non possiamo più ignorare il crescente impatto ambientale sulla salute dei bambini. La COP29 è un’occasione unica per promuovere politiche globali che salvaguardino il loro futuro”, ha concluso Roberto Romizi, presidente di ISDE Italia.